La stella e L'aquilone


Introduzione alla lettura

“Chi perde ancora tempo a leggere un libro?”

Ricordo che questa domanda, secca e provocatoria, fu posta ad uno scrittore di cui non rammento il nome, alla presentazione del suo volume. Troppe volte nel nostro paese si sente dire che le persone leggono sempre meno, e la poesia, rappresenti il fanalino di coda.

La poesia eÌ€ una forma d’arte, un insieme di parole misteriose; a volte aulica e ricercatissima, altre quasi scontata nella sua semplicitaÌ€. Leggendo i versi che compongono la raccolta di Gianni, credo che la poesia possa definire per lui un’amica vera; un’amica con cui si hanno rapporti stretti da tanti anni, si cresce, si condividono

momenti felici e si litiga, ma alla fine sai sempre dove trovarla.
Il titolo, La stella e l’Aquilone, porta il lettore ad un immaginario fiabesco; procedendo nella lettura questo elemento compare cer- to, ma la radice piuÌ€ forte da cui scaturisce la vena poetica eÌ€ la vita. I versi di Gianni si immergono a piene mani nella vita, nella realtaÌ€ quotidiana, raccogiendo ogni granello di immagini, di sensazioni, di gioia ed amarezza. Erroneamente, chi scrive poesie viene defi- nito un sognatore, una persona che staziona sulle nuvole e non ha i piedi per terra, nulla di piuÌ€ falso; eÌ€ osservatore scrupoloso delle realtaÌ€, da coglierne sfumature e cambiamenti con notevole atten-

zione, capacità spesso dimenticata in questo mondo frenetico.
La poesia di Gianni, eÌ€ una scrittura semplice, semplice perché i versi, i pensieri, risultano chiari, scorrono come l’acqua alla sor- gente, parole comprensibili ad ogni lettore; non si perdono in con-

cetti astrusi e troppo elaborati, in termini complessi.

Quanto scrive è esattamente cosa vuole esprimere, senza una virgola in più.

Significativo come la prima poesia si intitoli La mia fede; la fede ha rappresentato un importante momento di svolta nella sua esi- stenza. Alcuni eventi l’avevano fatta vacillare, poi degli incontri, dei pellegrinaggi, l’hanno “risvegliata” nel suo cuore, una luce po- tentissima divenuta preziosa ed indispensabile, una compagna di viaggio da non abbandonare mai!

Quasi tutte le composizioni sono brevi, ma cariche di significa- ti; eÌ€ nato un pensiero, luce, gocce, ride l’anima, la luce nel cuore, quando, figli miei, quel giorno, voglio... poesie scarne di parole, ma che riempiono l’anima; come nella migliore vena ungarettia- na, (“m’illumino d’immenso”), esprimono significati molto piuÌ€ di un lungo discorso, tre righe per dire tutto! Questa eÌ€ una grande capacitaÌ€ di Gianni, come una goccia nel mare, piccola ma fonda- mentale!

Paolo Dompè



Gianni Lovera

Se solo potessi

Se solo potessi capire quanta gioia manca nel mondo piangerei fino alla fine delle mie lacrime, se solo potessi regalare la felicità  al mondo intero senza più odio e guerre incomincerei a fabbricare la felicità  con le mie lacrime.